ALTITUDINE 541 m s.l.m
COORDINATE 39°28′N 16°00′E
SUPERFICIE 21,46 km²
ABITANTI 1.895 ()
Guardia è un borgo situato sulla cima di una collina all’altezza di 514m s.l.m. , e conta circa 2000 abitanti sparsi fra il centro storico e la marina, quest’ultima, che rappresenta la parte più moderna e di recente costruzione del piccolo paesino. Di dominazione fuscaldese, Guardia in principio era conosciuta come Casale di Fuscaldo, successivamente come Guardia Fiscalda, Guardia dei Valdi e Guardia Lombarda e solo recentemente denominata Guardia Piemontese, riferendosi all’origine valdese. I valdesi, infatti, sono i veri fondatori di Guardia, i quali fuggirono dal Piemonte perché perseguitati per la religione, trovarono rifugio proprio in Calabria, dove vi si stabilirono. In seguito, dopo la loro adesione alla riforma protestante, furono vittime di una crociata nel giugno del 1561 con massacri e cruenti uccisioni che sono testimoniate tutt’oggi dalla cosiddetta Porta del Sangue sita nel centro storico del piccolo centro.
La Gàrdia (traduzione occitana di Guardia Piemontese) fu fondata intorno al 1300 da esuli valdesi che, abbandonarono la Val Pellice per cercare ricchezza al trove. La nave, partita da Marsiglia, attraccò a Paola città di San Francesco dopo 60 giorni e la truppa venne divisa in gruppi, detti fuochi; la maggior parte di essi venne sistemata presso Montalto Uffugo e San Vincenzo la Costa, la parte rimanente venne invece indirizzata presso il colle di Fuscaldo. I valdesi de la Gàrdia, ottennero dai signori di Fuscaldo il permesso di costruire il borgo intorno alla torre normanna dell’anno mille, edificata per tenere sotto controllo le navi saracene che infestavano il Mediterraneo ed ottennero il permesso di edificare un Tempio Valdese nel cuore del borgo, in località chiamata oggi Nountzià (Annunziata). Nel ‘559 Giovan Luigi Pascale, giunto al Sude constatando che i guardioli erano per metà valdesi e metà cattolici iniziò una massiccia serie di azioni evangeliche rivolte agli Ultramontani di Calabria con lo scopo di invitarli a lottare per la propria libertà di culto; gli esiti furono terribili: Pascale venne catturato dalle guardie di Salvatore Spinelli, signore indiscusso di Fuscaldo e vennecondannato al rogo. Il cappellano della famiglia Spinelli, riferì al Cardinal Michele Ghisleri, futuro Papa Pio V, il segreto degli Spinelli: “proteggono e nascondono gente eretica!”.Ghisleri riferì la notizia al Viceré di Napoli, Spinelli fu messo con le spalle al muro e dovette consegnare all’Inquisizione la sua gente. Coloro che riuscirono a scappare si rifugiarono nelle mura di Guardia e riferirono l’accaduto ai frairesgourdiols che organizzarono una controffensiva e riuscirono ad uccidere alcuni soldati del Re…
La notte tra il 4 ed il 5 giugno 1561 avvenne il massacro. Alcuni soldati del Marchese Spinelli si vestirono da briganti catturati ed altri gendarmi fingevano di portarli come prigionieri. Con astuzia riuscirono a convincere il custode ad aprire l’enorme portone di ingresso, il quale gli credette…ma non fece in tempo a richiuderlo che dalla sterpaglia uscirono fuori 300 soldati entrarono nel borgo e lo violentarono. Alcuni Guarioli vennero uccisi altri vennero arrestati e deportati a Cosenza per essere interrogati dagli inquisitori Domenicani.Per ben 20 giorni i Valdesi di Calabria, abitarono in compagnia del terrore. Molti scelsero di morire e la maggior parte scelse di accettare le imposizioni della Santa Chiesa:
Per anni e anni i Guarioli sopportarono i soprusi della Chiesa finché agli inizi del ‘700 ottennero la libertà dall’Ordine dei Domenicani e venne riconosciuto comune autonomo sotto il nome di Guardia Lombarda e corretto in seguito in Guardia Piemontese in onore delle origini e della cultura occitana, confusa all’epoca con quella piemontese.
Chiese:
Con l’avvento del III Millennio la cultura di Guardia Piemontese rischia di scomparire a causa di una violenta globalizzazione ed una selvaggio emigrazione verso le zone più ricche, lasciando il Centro Storico quasi abbandonato, solo 300 abitanti! Grazie alle agevolazioni della legge 482,l’occitano di Guardia viene insegnato a scuola (prima elementari e medie, ora, a causa degli scandalosi tagli all’istruzione, solo alle elementari) e il Comune di Guardia Piemontese, in collaborazione con la Regione Calabria, ha allestito un apposito Sportello Linguistico Occitano.
Piatti tipici:
L’Artigianato guardiolo si riassume nell’arte della tessitura in canapa, seta e ginestra e nel confezionamento del prezioso abito tradizionale femminile “lo duàrne”; il centro Gian Luigi Pascale costituisce un ottima vetrina di ammirazione.
Il lavoro del legno e del salice è invece patrimonio e maestranza di artigiani anziani e pastori.
La musica Occitana tradizionale è conservata e divulgata dai ragazzi dell’Associazione Gàrdia d’Oc; particolarissimo l’utilizzo di strumenti antichi e provenzali come la ghironda, lo galoubet e lo tambourin.
Si festeggia il 6 gennaio. Processione con fiaccolata per le vie del centro storico che accompagna i Magi nel loro cammino. Il centro storico si trasforma in un gioco di luci. La stella cometa guida il cammino dei Magi fino alla chiesa di Sant’Andrea apostolo. I Magi arrivano all’altare maggiore dove si trova il sacerdote che celebra la messa, e c’è anche la Sacra famiglia, rappresentata da una coppia di giovani con il loro bambino, l’ultimo nato in paese. Al termine della messa ogni persona si dispone in fila e si avvia verso la grotta della natività.
Il 5 giugno 2008l’amministrazione comunale ha istituito “La giornata della memoria”, in ricordo dell’eccidio del 5 giugno 1561. Celebrazione comunitaria per trasmettere alle nuove generazioni una significativa pagina di storia che appartiene non solo alla gente guardiola, ma alla Calabria, all’Italia e all’Europa.
A luglio vi è la festa patronale di Guardia Piemontese Marina. Vengono fatti festeggiamenti con serate ricche di eventi, spettacoli e giochi che intrattengono la popolazione guardiola e limitrofa, ma anche turisti che giungono nel territorio per le vacanze estive.
La prima domenica di ottobre. Festa religiosa con messa, processione per le vie del centro storico di Guardia, giochi e spettacolo in piazza.
11 novembre. Festa popolare in onore del santo francese con canti, balli e giochi della tradizione tra stand gastronomici e vino novello.
30 novembre. Festa patronale di Guardia Piemontese Paese; messa con processione seguita dalla banda musicale. Stand per il centro storico. Giochi, spettacolo e fuochi pirotecnici.
Da premettere che sia Lo Carnevarguardiolo che la Baìo di Sampeyre ricoprono un ruolo importantissimo nella cultura delle due località.
Così, durante la chiusura del Carnevar, mentre la Carèmma (la Quaresima,madre di Carnevale)piange il figlio morto per eccessiva sazietà di vino e salsiccia, i suonatori, a gruppo, devono guidare il corteo e decidere le tappe in cui la Caremma recita i suoi versi (esilaranti)di dolore. Questi devono suonare continuamente per tre giorni, da domenica a mercoledì delle ceneri, mangiare in quantità e bere vino per riscaldare le mani e la voce…continuamente. A loro spetta, conciati con costumi tradizionali tipici carnevaleschi, la chiusura del Carnevale, festa importantissima per la tradizione guardiola.
Inutile sottolineare che tra le maschere tradizionali guardiole compaiono, oltre al prete, medico, Pulcinella, Carnevar, Caremma, giudice e crecerossina, anche il turco (che ricorda molto l’Arabo della Baìo) ed il gendarme a cavallo.