SAN LUCIDO (CS) | arriva la tradizionale fiera di San Leonardo, un tempo “fiera degli animali”…
Fiera di San Leonardo
Lungomare di San Lucido (CS)
4 – 5 – 6 novembre 2019
Come ogni anno, da un po di tempo, arriva la tradizionale festa di San Leonardo, un tempo conosciuta come la più grande fiera degli animali del basso tirreno cosentino; stiamo parlando di un’evento che rimanda indietro nel tempo di almeno 50 anni e richiama ricordi indissolubili, soprattutto per le persone più anziane, le quali ricordano con molta nostalgia e commozione questa ricorrenza.
Il lungomare di San Lucido, rivivrà 3 giorni di festa, il 4 – 5 – 6 Novembre 2019, giungendo così alla quarta edizione di questa antica tradizione.
UN PO DI STORIA:
La piccola chiesetta di San Leonardo, in Via Mataverna, presso il lungomare del borgo sanlucidano, è testimonianza di storia molto antica, che continua a durare nel tempo: la sua costruzione, infatti risale al lontano 1840:
“…..Resta in piedi ancora S. Leonardo abbate, rifatto incompletamente a pochi passi dall’antico, verso il 1840, e perciò stesso non consagrato; ridotto anzi, vergognoso a dirlo, nella condizione d’un letamaio….”
Prof.G.B.Moscato-Rivista Storica calabrese-anno III-fasc.XX-pagg : 296-297-San Lucido 1895
San Lucido, nei primi sei giorni di Novembre, era in fermento. Falegnami e carpentieri costruivano lungo la via Marina Taverna delle baracche in legno ben solide. Queste baracche servivano per il commercio dei tessuti in genere e degli articoli casalinghi, ma il commercio più importante della Fiera era quello degli animali. Mataverna era il centro di vendita più imponente di capi di bestiame da allevamento, la fiera iniziava dallo Scoglio e finiva a San Cono. A Novembre, sin dall’alba, era possibile ammirare vere e proprie processioni di persone con al seguito mucche, vitelli, tori, capre, pecore, asini, muli, galline e papere e, soprattutto, carrette trainati dagli asini colme di maialini. Provenivano sia da paesi vicini che distanti; si incamminavano a piedi, sotto la pioggia ed, alcune volte, sotto la neve, per quelle persone che decidevano di scendere al mare, attraversando i monti di Sant’ Angelo, provenendo dai paesi dell’entroterra cosentino come Rende, San Fili, Marano, Montalto, etc.
(testimonianze tramandate da generazioni in generazioni)