Chiesa di San Bernardino

Chiesa di San Bernardino

Si tratta di una chiesa risalente alla prima metà del Quattrocentoa oggidichiarata monumento nazionale. La stessa è affiancata da un altro piccolo luogo di culto, l’oratorio dei Nobili, e dal convento dei frati minori, fondato nel 1436 e nuovamente occupato dai frati dal 1995,dopo oltre un secolo di assenza.

 

La fondazione del convento dei frati minori osservanti fu autorizzata da Papa Eugenio IV, probabilmente eglis’interessò della questione, di carattere meramente locale, grazie all’intervento del suo cameriere privato, il nobile amanteota Giovanni Cozza.

 

La chiesa fu danneggiata gravemente dal terremoto del 1638, che determinò il crollo del campanile, ricostruitoin seguito a più riprese e nuovamente danneggiato da altri terremotinel tempo.
Dopo la peste del 1656, l’arciconfraternita dell’Immacolata Concezione intraprese nuovi lavori nell’oratorio dei Nobili, e i minori osservanti incominciarono a vendere lo spazio per singole sepolture o fosse familiari sotto il pavimento della chiesa, allo scopo evidente di “fare cassa” per il mantenimento del convento.

 

E’ importante ricordare che nel Quattrocento il convento fu oggetto di alcune visite illustri:
tra cui il soggiorno San Francesco di Paola; il vicario generale dei minori osservanti Pietro di Napoli e il duca di Calabria Alfonso II di Napoli.

Nel 1842 l’arciconfraternita dell’Immacolata Concezione manifestò il desiderio di acquistare il convento per destinarlo nuovamente a residenza dei frati minori osservanti, desiderio messo in atto solo nel 1847; già gli stessi “liguorini”, anni prima, convennero che era meglio riaprire il convento dei minori osservanti, data la loro impossibilità a presidiare il convento e il danno che ne riceveva la comunità cristiana amanteota.

 

L’attuale aspetto della chiesa è in larga parte dovuto agli interventi diretti da Gilberto Martelli nel 1953, che previdero il ripristino dell’antica architettura gotica a scapito degli altari marmorei barocchi posti nelle cappelle laterali, e all’esterno la risistemazione del portico d’ingresso.
Questi interventi furono consolidati e rinnovati dagli ultimi restauri subiti dalla chiesa, all’inizio degli anni novanta, con la ripavimentazione dell’intero complesso in mattonelle quadrate di terracotta.

 

Il convento risulta, a oggi, ristrutturato completamente, portando alla luce una serie di resti archeologici tuttora visibili attraverso un pavimento a vetro.

 

 

 

*(Scatti fotografici gentilmente concessi da Davide Mannarino, TUTTI I DIRITTI RISERVATI)

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